SCHEDA TEMATICA
L'azione teatrale, che si svolge in una situazione conviviale ben descritta dall'autore, viene ricostruita in teatro attraverso la finzione di suoni che aiutano lo spettatore ad immaginare, al di là delle quinte, una sala da pranzo compresa degli invitati.
La nostra realizzazione intende ricostruire 'dal vero' la condizione pirandelliana allestendo il dramma in una autentica sala da pranzo, nel rispetto della stessa struttura ospitante avvalendosi del suo fascino e della qualità dei servizi da Voi offerti, dove lo spettatore diventa commensale, comparsa e pubblico allo stesso tempo.
Teatro fuori dai luoghi tradizionali e gli spettatori, come per incanto, si trasformano in comparse.
Il ristorante, scelto per il suo fascino, la qualità dei servizi, la calda ed amichevole ospitalità secondo la migliore tradizione italiana, si trasforma in palcoscenico.
Un intrigante invito a cena con teatro per poter sedere, una sera, con Pirandello...al tuo tavolo.
La compagnia Teatro delle Vigne, non nuova al tentativo di fusione del teatro con la realtà, sceglie così una nuova proposta di espressione del teatro classico stimolando lo spettatore alla partecipazione reale della finzione scenica.
La famosa 'quarta parete' questa volta non si infrange, ma si definisce racchiudendo pubblico e interpreti in un palcoscenico totale dove non esiste platea, schermo, pedana e tantomeno 'un' palcoscenico.
Della durata di un'ora, l'operazione intende proporre al pubblico una serata diversa, dove teatro e 'dopoteatro' diventano un tutt'uno, allietata da una cena iniziata come da copione, da interpreti, e terminata, come da copione in serata teatrale.
"Lumie di Sicilia"
scheda tematica
Nel 1910 viene messo in scena, al teatro Metastasio di Roma, una delle opere meno rappresentate dal panorama teatrale italiano: "Lumie di Sicilia" di Luigi Pirandello.
Atto unico, esemplare preciso del teatro verista nazionale, descrive una dimensione tipica dei caratteri umani e dei rapporti che rimangono tali solo nellimmutabilità delle situazioni.
Micuccio aiuta Teresina a diventare una grande cantante perché crede nel suo talento e per farlo è disposto a sacrificare tutto quello che ha, che per poco che sia, è pur sempre tutto. Di fatto Teresina (Sina) non comprende la fatica di lui e solo la madre di lei percepisce, sin dallinizio, gli accadimenti futuri.
Sina Marnis, in capo a pochi anni, diventa una stella che si esibisce per il mondo mentre Micuccio rimane "il Micuccio di sempre", ad attenderla nel suo paesino.
Ed è questa condizione che lo spinge a cercarla senza valutare il passare del tempo e dei luoghi, sino a trovare sia "Teresina" che la realtà, lì a dimostrare, nella forma più cruda, la sua condizione di uomo statico, fermo nel tempo e nello spazio, spinto,
solo dal ricordo del passato, alla ricongiunzione di sentimenti che erano tali solo in virtù delle condizioni comuni.
Nella visione pirandelliana, entrambi risultano sconfitti, perché non vi è vittoria nella mancanza di presa di coscienza. Anche la madre di lei, "zia Marta", nella sua qualità di mediatrice, risulta impotente di fronte alla realtà.
Definita da Gerardo Guerrieri "unamarissima Traviata pirandelliana", la pièce si propone come schema umano della distruzione delle illusioni di fronte alla realtà.
Da ricordare loriginalissima versione romana "Agro di limone" di Ettore Petrolini, del 1923.